Buongiorno a tutti! Sono Fabiano Campolucci e oggi sono qui per raccontarvi un po’ quello che è stato per me l’europeo di Agot lcg del 2018. Potrei passare ore e ore a raccontarvi di quanto sia fantastica la comunità di questo gioco, sia al livello nazionale che internazionale, ma purtroppo non riuscirei a renderle giustizia. Potrei raccontarvi di chiavi dimenticate nella toppa, di scommesse del giorno prima e di bicchieri di piscio che potevo bere e che non ho bevuto, ma questi momenti bisogna viverli. Per questo motivo mi limiterò a darvi un resoconto tecnico di quello che è successo il weekend del due e tre giugno.
Partiamo dal mazzo.
Ho portato un Martell The Wars to Come di cui potrete trovare la lista QUI. Ho lavorato a questo mazzo per circa un anno, chapter dopo chapter, torneo dopo torneo, modificandolo e migliorandolo nei minimi dettagli e posso dire che con l’europeo un bellissimo ciclo si è concluso. Sono molto soddisfatto di come si è comportato durante il torneo e posso fieramente dire di aver dato vita ad un vero Tier 1.
L’obiettivo del mazzo è quello di giocare il long game, rosicchiare il board e le risorse avversarie attraverso rimozioni “spotted”, come venomous blade e marched to the wall. Quando la situazione è sotto controllo la partita va chiusa con Doran’s Game o con i poteri accumulati fra sfide unopposed e fama. Questo game plan si inserisce relativamente bene nel meta attuale.
Mu Tyrell: partendo dal presupposto che sono la casata più forte del momento, il matchup non è così negativo. L’obiettivo deve essere quello di controllare il board nei primi turni, quando la loro economia non è ancora settata, e punirli nel caso provino a giocare mace o hightower troppo scoperti.
Mu Targaryen: il matchup è estremamente positivo. Se si riesce a proteggere Dorne è praticamente fatta: l’avversario non riuscirà a stare dietro al vantaggio carte generato e i suoi effetti di burn sono destinati a finire.
Mu mazzi pali: durante il nostro test è venuta questa tipologia di mazzi riconoscibile per la quantità di plot fastidiose presenti nel plot deck. Barring in 2x e king in the north su tutte. Questo è il matchup più negativo, infatti, salvo pescate incredibili, l’avversario sarà in grado di raggiungere i quindici punti in scioltezza immobilizzando il mazzo con plot che impediscono le sinergie più forti.
Mirror: per quanto riguarda il mirror, Venomous blade è una carta importante che non tutti giocano. Uccide le Bastarde di Città delle Ombre e le Scorte di Casa Dayne, le quali sono necessarie per controllare il board. E’ comunque un mirror, quindi vincerà il giocatore che riuscirà a massimizzare le risorse e a capire che plot girerà l’altro.
Tutti gli altri dovrebbero essere matchup abbastanza facili.
Il Torneo.
Fare un report dettagliato di tutte le partite sarebbe veramente lungo oltre che impossibile (non ricordo molto) ma cercherò comunque di darvi un’idea generale.
Turno 1. NW HoD White Tree. Il mio avversario non è molto preparato e gioca un mazzo che dovrebbe letteralmente appassire davanti alle Venomous Blade. Io pasticcio e ripasticcio, probabilmente per l’ansia che mi prende all’inizio di un torneo, e rischio di finire indietro. Fortunatamente il matchup è estremamente favorevole e riesco a portarla a casa con un bel Valar seguito da infinite risorse date da Dorne.
Turno 2. Tyrell LotC. Già al turno due becco Alessia, mia metamate, e si parte a imprecare. Il suo mazzo è un treno e so che se non vedo le risposte in un paio di turni perdo a mani basse. Scelgo di tenere un setup senza economia perché ho flea e un certo quantitativo di immondizia che può tornare dagli scarti, compresi un paio di Areo Hotah che mi aiuteranno in turno di Breaking Ties. Il gameplan e farle finire le carte in mano, usare breaking ties per togliere eventuali duplicati, valarizzare e poi ripartire. Effettivamente va tutto come programmato e nonostante la mancanza di economia per i primi tre turni riesco a portarla a casa, nonostante lei fosse arrivata a 12.
Turno 3. Tyrell Wars to Come. Sul due zero incomincio a beccare il mazzo più forte del meta e si suda. Lui di primo riesce a fare hightower e flea accompagnate da della palta e KoF. Io metto giù Dorne e parte il minigioco “chi riesce a pescare la soluzione alla bomba avversaria?”. Riesco a trovare un dromone che smuove la situazione. Non lo triggero il primo turno disponibile per baitargli il disastro politico che cancello con Someone Always Tells e seguo con Nothing Burns like the Cold su hightower. Gioco tre turni di attendismo e chiudo di Doran’s game poco prima che chiamino il tempo.
Turno 4. Baratheon Banner of the Wolf. Mi trovo davanti il solito mazzo tavolo-trono. Cerco di fare il possibile per evitare di fargli costruire un board degno di questo nome. Grazie alla venomous blade ci riesco. Un dromone si porta via una red keep ma subito dopo arriva il tavolo che lo porta su di punti. Gli cancello Trade Rountes ma non vuole morire. La partita si fa molto tesa. Sebbene il mio board sia estremamente superiore non riesco a passare in vantaggio di punti potere e dopo poco chiamano il tempo. Con l’ultima pescata disponibile (l’ultima di tante, sarò rimasto con venti carte nel mazzo, molte delle quali messe sotto con Dorne) vedo il Doran’s Game e chiudo fra le urla degli altri italiani.
Turno 5. Tyrell Wars to Come. Il mio avversario pesca come un dannato con due barche tyrell e riesce a vedere tripla Marg e doppia Brienne accompagnate da un buon numero di lord, rendendo il mio valar inutile. Cerco di sfruttare la sua economia instabile massimizzando il valore di breaking ties. L’ultimo turno, quando oramai ha in campo Marg, Brienne, Renly, Garlan e Randyll, lui pasticcia un po’ con le sfide e riesco a chiudere con tripla fama e dominance. Se lui l’avesse giocata dritta probabilmente l’avrei persa, ma con il senno di poi siamo tutti campioni.
Turno 6. NW Castamere. Riesce a vedere doppio aemon annullando l’effetto della mia venomous ma Dorne e Nymeria creano un vantaggio carte insostenibile. Nothing Burns like the cold su barriera lo rallenta moltissimo. Riesco a mettere insieme i pezzi: flea, areo, arianne, Bastarde di città delle ombre e un po’ di Fama. Quando vede Jon è oramai troppo tardi perché ho ancora la cartuccia Breaking Ties da sparare. Cancello il suo valar della disperazione e chiudo in scioltezza capitalizzando sul MU veramente positivo.
Turno 7. Tyrell LotC. Non capisco contro cosa sono (il mazzo blue bard con tutte le canzoni e Tom). Non capisco contro chi sono (uno dei giocatori più forti della sala). Tengo un setup senza economia perché ho areo e flea. Sono carte fondamentali contro rush, no? Peccato che il mazzo che ho di fronte sia un capolavoro. E’ un rush che pesca come un dannato e riesce a resistere a valar e breaking ties. E’ un rush che mette in campo personaggi in sfida con Last Giant e ti oblitera il board. E’ il mazzo più forte che abbia incontrato all’europeo e come è giusto che sia mi spacca la faccia. Lui gioca meglio e capitalizza su una mia pescata tendente al brutto. Chiudo 6-1 con l’amaro in bocca perché diventare king of swiss srebbe stato un vero traguardo.
Top32: BYE. Il mio avversario droppa. Come mi ha detto un saggio: “La vita è una questione di culo: ce l’hai o te lo fanno”. Io ce l’ho. Avete il permesso di insultarmi.
Top16: Tyrell banner of the stag. Non so bene contro cosa sono. Sarà un cavalieri? Scelgo di tenere un setup solido fatto di economia e Dorne. Paga perché il mio avversario gioca un mazzo a powergrab passivo e la mia location da quattro soldi avrà tutto il tempo di fare il suo sporco lavoro. Lui mette in campo tavolo e trono fin da subito, ma la mia venomous blade mi permette di stare molto avanti di board sebbene sia indietro di poteri. Il mio avversario fa l’errore di fare sfide durante la prima plot regalandomi due monete che userò il turno dopo per cancellare la sua counting coppers che copierò allegramente con indovinello di varys. Nymeria contribuisce a pulirgli completamente la mano e quando gli countero il reset la partita è bella che andata.
Top8: Targaryen Wars to Come. Becco Ale Salvitto, l’unico altro italiano rimasto. Dispiace molto doversi buttare fuori a vicenda ma vuol dire che uno di noi avanza sicuro in semifinale, il che non è poi così male. Fortunatamente per me il matchup è molto favorevole. Lui parte forte con un setup a sei ma io vedo Dorne e riesco a proteggerla con flea. Gli rosicchio il board fatto di scappati di casa con la venomous e il turno cruciale di breaking ties metto giardini dell’acqua per non morire del suo nothing burns il turno dopo. Piano piano la differenza di risorse diventa eclatante nonostante lui giochi conservativo ed è solo questione di tempo prima che riesca a costruire un tavolo abbastanza forte di intrigo per fare Doran’s Game. Un paio di errori da parte sua dovuti alla stanchezza e alla frustrazione accelerano il processo e la partita finisce con una bella stretta di mano fra compagni.
Top4: Tyrell LotC. E’ di nuovo lui, il Bardo. Questa volta mi sento preparato, conosco il suo mazzo e ho un bel setup solido con economia e flea. E invece muoio. Lui gioca in maniera magistrale prendendo per il naso tutti i miei tentativi di fermarlo. Dopo i primi turni esaurisco le risorse e lui può andare a vincere in scioltezza, capitalizzando anche su un paio di miei errori. Sapevo di essere il più scarso all’interno della top4 ed esco a testa alta sapendo che it’s a long way to the top.
Ringrazio di cuore tutti i compagni di spedizione. Non riesco ad immaginare una compagnia migliore con cui condividere un weekend di Trono, alcolismo e ritardi aerei. Ringrazio anche quelli che da casa hanno tifato per noi e ci hanno seguito, dando un senso alle ciance che si sono fatte, si stanno facendo e si faranno. C’è la consapevolezza che bisogna mettersi sotto e giocare per spiccare nel panorama europeo ma sappiamo anche che ci sono tutti i presupposti per farlo, soprattutto perché questo è un gruppo di amici prima che di giocatori di carte.
Ciao a tutti, ci si vede ai regional e al Late Summer Feast (21-22 luglio) e al Winter Festival (8-9 dicembre).
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